Oristano

Al via la seconda fase di Punto Famiglia

L’iniziativa prevede uno sportello d’ascolto per immigrati e fasce deboli, messa in campo grazie alle risorse del 5 per mille

Al via la seconda fase di Punto Famiglia

Di: Antonio Caria


La sezione dedicata all’approfondimento del mutuo soccorso darà inizio alla seconda fase del progetto Punto famiglia (tema “Insieme per un welfare comunitario ed inclusivo”), promosso dalle Acli di Oristano e finanziato con le risorse del cinque per mille (annualità 2015).

La finalità principale di questo progetto, che ha una durata di 6 mesi a partire dal mese di gennaio di quest’anno, è quello di riconoscere e sviluppare esperienze di cittadinanza attiva, restituendo valore alle comunità e potenziando i valori e i principi costituzionali di solidarietà, uguaglianza, libertà e interculturalità.

«L’iniziativa sta riscontrando un buon successo – hanno spiegato Carlo Tortora e Daniela Masia, rispettivamente presidente e vicepresidente delle Acli provinciali –. I partecipanti provengono principalmente dal Ghana, dalla Nigeria e dal Senegal. La cosa interessante è come si stia creando una relazione di reciproca conoscenza, per aiutarsi a capire questo periodo storico così importante e delicato, come ogni fenomeno migratorio di dimensioni epocali. La nostra organizzazione incentra da sempre la sua opera nel cuore della comprensione dell’altro, nella formazione della persona e nella solidarietà».

Tra le iniziative già messe in atto, quella dello “Sportello d’ascolto, orientamento e consulenza per immigrati e fasce deboli”, che vede nella veste di responsabili due avvocati del foro di Oristano, affiancati da due figure con esperienze in ambito socio educativo, formativo e di promozione culturale.

Inoltre, lo sportello propone un “Ciclo di incontri Seminariali” mensili per promuovere un welfare comunitario e un’educazione alla cittadinanza attiva globale e interculturale. Tanti i temi già affrontati: da quelli sull’accoglienza e sulle diversità al diritto all’asilo e al lavoro.

Questi percorsi vedono la presenza anche di alcuni ragazzi del Ghana, quasi laureati, che terranno un corso di lingua francese, mentre altri ospiti africani la cui seconda lingua è l’inglese, avranno un ruolo equivalente. «L’integrazione si basa su questo, dimostrare che la conoscenza reciproca fa sparire i timori reciproci – ha rimarcato Elisabetta Fenu (responsabile allo sviluppo associativo delle Acli Oristano)-. Una minoranza degli immigrati desidera rimanere in Sardegna, e si sta impegnando per cambiare il proprio status da semplice profugo a concittadino della nostra terra».

Il progetto terminerà ad aprile con un convegno finale per “promuovere il protagonismo degli anziani e valorizzare l'immigrato come risorsa, e per ricucire le file della società ferita e impaurita” mentre lo sportello proseguirà fino al mese di maggio e coinvolgerà le scuole di diversi centri del territorio.

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